Picc e Pala

venerdì 18 dicembre 2009

RIFONDAZIONE ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA CONTRO IL PACCHETTO-SICUREZZA CHE SI TERRA' A REGGIO SABATO

Rifondazione Comunista aderisce alla manifestazione indetta contro il pacchetto sicurezza, approvato dal governo Berlusconi nello scorso luglio, che si svolgerà a Reggio Emilia sabato prossimo.

Il pacchetto sicurezza ha istituzionalizzato le ronde fasciste e della Lega Nord e ha rafforzato il “razzismo di Stato”, superando in negativo la stessa legge Bossi-Fini approvata nel 2002. Introducendo il reato di clandestinità, il “pacchetto” traduce vergognosamente lo status di immigrato irregolare nella “legale” esclusione dai pubblici servizi; nell’imprigionamento nei Centri di Identificazione ed Espulsione per 6 mesi; nella sanzione fino a 10 mila euro e nell'espulsione dal suolo italiano. Basta perdere il lavoro, in questa fase di profonda crisi economica, per diventare clandestino ed essere così perseguibile. Essere esclusi dai pubblici servizi, poi, equivale ad essere invisibili, non potendo accedere alle cure sanitarie; non potendo concorrere nei posti di lavoro o nell’assegnazione delle case; non potendo registrare i propri figli all’anagrafe oppure iscriverli all’asilo nido, alla scuola e via dicendo.

Lottare contro queste norme persecutorie e discriminatorie che colpiscono le fasce più deboli della società significa lottare contro un nuovo apartheid istituzionale e contro una politica razzista che ha come unico obiettivo la criminalizzazione e la de-umanizzazione di milioni di persone.

Per questo Rifondazione Comunista sarà presente alla manifestazione e lotterà per tutelare la vita e la dignità di uomini, donne e bambini, che parte di un Italia – razzista e fascista – vorrebbe, dopo averli sfruttati, farli semplicemente scomparire.


Nando Mainardi Segretario Regionale PRC

Mirco Tincani Segretario PRC Federazione di Reggio Emilia

domenica 29 novembre 2009

Assemblea pubblica del coordinamento dei lavoratori del distretto ceramico


Da L'Informazione di Reggio :

DISTRETTO IN GINOCCHIO
Ieri a Scandiano oltre 50 cittadini si sono riuniti per rivendicare i propri diritti
«In corteo per difendere il nostro lavoro»
Sempre più famiglie fanno fatica a pagare il mutuo: centinaia di case all’asta

Lavoratori, delegati, cassaintegrati, tutti insieme per rivendicare il
proprio diritto al lavoro. Più di cinquanta cittadini del comprensorio ceramico
tra Reggio e Modena si sono trovati ieri mattina a Scandiano per il
primo incontro pubblico del Coordinamento Lavoratori Zona Ceramiche.
A un mese e mezzo dalla sua nascita, il coordinamento ha riunito i lavoratori
del ramo ceramico e metalmeccanico coinvolti nelle principali vertenze
sindacali a ridosso delle due province limitrofe .
C’erano i delegati della Marazzi, gruppo in difficoltà che in questi giorni
ha avanzato richiesta di cassa integrazione straordinaria per tutti i siti produttivi, c’erano quelli del l’Impronta Italgraniti, della TAT di Roteglia, del settore metalmeccanico come la Terim di Baggiovara e della Ferrari di Maranello .
Proprio il distretto ceramico è fra quelli maggiormente colpiti dalla crisi;
sono centinaia le case all’asta perché i proprietari, alle prese con la crisi,
non riescono più a pagare il mutuo.
«Chiediamo un maggiore coordinamento nella lotta sindacale per renderla
meno frammentata alla luce di un numero crescente di cassaintegrazioni
» spiega Francesco Santoro, delegato metalmeccanico della Terim di
Baggiovara
che chiede l’intervento delle istituzioni locali per il blocco
dei licenziamenti e degli sfratti e l’aiuto delle banche per bloccare i mutui.
L’iniziativa è partita dal comparto ceramico e metalmeccanico ma l’intenzione
è quella di coinvolgere nel coordinamento anche altri settori.
«Lanciamo un appello ai lavoratori – dice Pierpaolo Prandi, Delegato Rsu
della TAT
di Rubiera (Roteglia ndr.)che annuncia per venerdì prossimo, 2 dicembre (In realtò si tratta di venerdì 4 ndr.), un corteo per scongiurare gli effetti della crisi -. I lavoratori scenderanno in strada a Castellarano per rivendicare i propri diritti e chiedere azioni concrete e decise ad amministratori e sindacati». «Non siamo nati per osteggiare nessuno – conclude il sindacalista – mail nostro obiettivo è quello di portare a casa lo stipendio
e salvaguardare il posto di lavoro. Il corteo coinvolge i lavoratori della
ceramica Tat ma vi hanno già ha aderito quelli del Coordinamento Lavoratori
Zona Ceramiche e anche molti altri delegati altre fabbriche».



giovedì 26 novembre 2009

Il pd volta le spalle alla fiom

Il Consiglio Provinciale di oggi ha sancito, ancora una volta, la strana alleanza tra PD PDL e Lega.
Questa volta si sono ricompattati tutti contro la richiesta da parte dei lavoratori metalmeccanici e della FIOM CGIL di esprimersi attraverso un referendum sul loro contratto di lavoro.
E’ stato, infatti, bocciato con 24 voti contrari contro 3, un Ordine del giorno sottoscritto da Rifondazione Comunista e IDV che chiedeva di ricomporre la grave frattura tra i lavoratori generata dall’accordo separato posto in essere tra il Governo Berlusconi Fim e Uilm.
Mentre le posizioni dell’UDC e delle destre contrarie alle richieste della Cgil sono note, non possono passare sotto silenzio le dichiarazioni del capogruppo del PD che ha affermato: “il referendum non è lo strumento adeguato” bocciando platealmente le richieste avanzate dalla Fiom senza proporre lo strumento e una via di uscita.
È davvero singolare che una forza politica da un lato ricorra alle primarie per eleggere il segretario e dall’altro nega ai lavoratori di esprimersi sul loro contratto di lavoro.
Il gruppo del Pd ha poi, per bocca del collega Croci, rimandato la discussione in sede politica invitando il sottoscritto a chiedere a Fantuzzi qual è la posizione del PD.

Auspichiamo quindi che il segretario del Pd reggiano possa assumere una posizione diversa da quella delle destre e del gruppo Provinciale del PD e che non volti le spalle anch’esso alla Cgil e ai lavoratori.


ALBERTO FERRIGNO
Capogruppo PRC

martedì 24 novembre 2009

Coordinamento Lavoratori Zona Ceramiche


Alle lavoratrici e ai lavoratori, alle segreterie dei sindacati,

Siamo lavoratori, delegati e cassaintegrati del distretto ceramiche di Modena e Reggio Emilia che hanno dato vita ad un coordinamento per unire le lotte e uscire dall’isolamento in cui cercano in tutti i modi di rinchiuderci. Abbiamo dato vita al Coordinamento Lavoratori Zona Ceramiche perchè ne abbiamo sentito la necessità immediata. Siamo ben consapevoli che il più forte strumento che i lavoratori hanno per la loro lotta è il sindacato e per questo non è nostra intenzione sostituirlo. Al contrario, vogliamo lavorare per rafforzarlo. Ma per far questo noi pensiamo sia necessario riscostruire una rete di solidarietà e di conflittualità operaia, partendo dal basso, partendo da noi, che siamo stati designati nostro malgrado protagonisti di questa farsa che chiamano crisi.
Quello a cui stiamo assistendo infatti è iniziato come tragedia ma assume sempre più l’aspetto di una farsa. Perchè se è vero che alcune realtà sono state colpite pesantemente dalla crisi, è anche vero che molti padroni hanno colto la palla al balzo per iniziare ristrutturazioni e delocalizzazioni che programmavano da tempo, a tutto danno di noi lavoratori. Piangono lacrime di coccodrillo, mentre ci consegnano all’inattività forzata della cassaintegrazione e della disoccupazione, chiudendo stabilimenti e dichiarando esuberi, privandoci della dignità di avere un lavoro e quindi un ruolo sociale. Lacrime false perchè dietro nascondono la smania per i nuovi e lauti profitti in arrivo (dai nuovi e scintillanti stabilimenti aperti in Cina, India e Mongolia).
A questa sorta di “truffa legalizzata” non si può rispondere con un atteggiamento nè di rassegnazione nè di ottuso moderatismo. Non si può trattare all’infinito sorretti solo da presìdi ininfluenti e manifestazioni spezzettate stabilimento per stabilimento, coltivando illusioni e false speranze. Nè si può accettare nessun tipo di accordo che preveda l’espulsione di lavoratori dal ciclo produttivo. Non si può accettare che per salvarne 50 ne vengano fatti fuori 30. Sui documenti dei manager e degli amministratori 30 è solo un numero. Ma per noi sono 30 vite, trenta famiglie che rimangono senza un reddito. Noi non siamo numeri, nessuno di noi lo è e per questo nessuno deve essere lasciato indietro. Dobbiamo rompere l’isolamento. Dobbiamo ragire dimostrando tutta la nostra capacità di coesione, di unità, di determinazione. Prendiamo come esempio le lotte vittoriose degli ultimi mesi, come la INNSE di Milano o, meno lontano, la SPX di Parma. Dove i lavoratori hanno saputo lottare uniti e determinati, andando quando serviva anche al contrattacco, resistendo con tenacia a tutti i tentativi di isolamento o di sabotaggio, sapendo costruire relazioni con il territorio, riuscendo a coinvolgere gli studenti, i commercianti e i lavoratori delle altre categorie, lì hanno vinto. Lì abbiamo vinto. Dobbiamo cominciare a fare altrettanto anche qua, nel distretto ceramico. Per questo abbiamo deciso di convocare un’inziativa, a cui invitiamo tutte e tutti a partecipare e a cui chiediamo al sindacato di aderire.
Sabato 28 Novembre ore 9
al Circolo PRC di Scandiano
Assemblea pubblica delle lavoratrici e dei lavoratori
per unire le lotte, per difendere il lavoro!


primi firmatari
Santoro Francesco delegato FIOM-CGIL Modena
Aldo Sala delegato FILCEM-CGIL Reggio Emilia
Caroli Stefano delegato FILCEM-CGIL Reggio Emilia
De Siervo Riccardo delegato FILCEM-CGIL Reggio Emilia
Prandi Pierpaolo delegato FILCEM-CGIL Reggio Emilia
Merighi Silvano membro del CD CGIL Provinciale Modena
Piero Ficiarà membro del CD FIOM-CGIL Modena
Parlati Matteo delegato FIOM-CGIL Modena
Alessandro Antonini delegato FILCEM-CGIL Reggio Emilia

venerdì 20 novembre 2009

60 prodotti nel paniere del circolo PRC di Castellarano

Da L'informazione :
L’annuncio di Rifondazione Comunista
Prodotti a prezzo agevolato per le famiglie in crisi
ZONA CERAMICHE
Il Prc di Castellarano annuncia che, «in collaborazione
con i supermercati Sisa di Castellarano, Tressano e Rubiera, si renderà disponibile
ai lavoratori cassaintegrati e ai pensionati interessati, un paniere di circa
60 prodotti a marchio Sisa oltre ad alcuni tipi di carne fresca con il 20% di sconto ».
Inoltre telefonando il giorno prima ai numeri 0536 823145 (Tressano) e 0536
858171 (Castellarano), sarà possibile acquistare pane ad un euro al chilo. I prodotti
contenuti all'interno del paniere saranno ben visibili all'interno dei supermercati
tramite appositi cartelli. Questo paniere «sarà disponibile fino al 31 dicembre.
Dal 2010 si stanno studiandonuove formulazioni e nuovi sconti sempre al fine
di continuare a sostenere i lavoratori cassaintegrati del d i s t re t t o » .
Massimo Villano, Pierpaolo Prandi,Alessandro Antonini.
Circolo PRC Castellarano

Il 5 dicembre!


venerdì 6 novembre 2009

Meno parole e più fatti! Una nuova iniziativa.

Dopo l'iniziativa delle tessere sconto per i lavoratori cassaintegrati delle aziende del distretto ceramico (tessere che sono in fase di distribuzione),che permetteranno una riduzione di prezzo sulle forniture di carburante, il circolo PRC di Castellarano ha deciso di mettere in campo un altra iniziativa a sostegno dei lavoratori in difficoltà.
Si tratta della possibilità di effettuare, la prossima primavera, la compilazione dei mod. 730 ad un prezzo molto contenuto.
Un altro piccolo ma concreto aiuto che il circolo PRC di Castellarano ha deciso di rendere disponibile, in attesa che trovino attuazione altre iniziative che sono in fase di realizzazione, come consulenze legali gratuite ed un paniere di prodotti di primo consumo con sconti molto favorevoli.
Massimo villano
Segretario del circolo PRC di Castellarano
Alessandro Antonini – Pierpaolo Prandi
Direttivo del circolo PRC di Castellarano

venerdì 30 ottobre 2009

Cominciamo a parlare di riconversione degli impianti?


Vorrei aprire questo breve post con una considerazione condivisa o che per lo meno andrebbe condivisa da tutti... Siamo di fronte a una crisi eccezionale che richiede interventi eccezionali...
Per questo quello che chiedo è se possibile ancora un maggior impegno da parte di tutte le forze in campo; amministrazioni (quindi regione, provincia e comuni), imprenditori (che sono più che mai parti in causa),sindacati e confindustria...
Perché seppur importanti gli ammortizzatori sociali non sono sufficienti in particolare nel lungo termine, l'occupazione è ciò che realmente sta più a cuore ai lavoratori.
Lavoratori che sono vittime di imprenditori “creativi” ai quali è permesso di chiudere un azienda senza pagarne le conseguenze,come nel caso della TAT ceramiche o della ceramica Pioppe di Roteglia, a di recente anche alla ceramica Impronta di Rubiera.
Le forze in campo non devono permettere la chiusura degli stabilimenti, le forze in campo mi piacerebbe anche che cominciassero a parlare di riqualificazione degli impianti,
Si perché il distretto ceramico sta imboccando un percorso di ridimensionamento che la crisi attuale sta solo accellerando,
L'ingresso di nuovi paesi produttori di piastrelle ceramiche nel mercato sta riducendo gli spazi d'esportazione in particolare su quei prodotti di prezzo medio-basso.
Il distretto ceramico va incontro quindi a un ridimensionamento dei volumi produttivi e di conseguenza ad una riduzione degli addetti occupati nel settore.
E' quindi fondamentale ampliare l'offerta di produzioni al fine di non essere troppo dipendenti dalla produzione ceramica.
Bisogna cercare quei prodotti e quei mercati che offrono maggiori opportunità di crescita ed incentivarli. E quale migliore opportunità c'è se non quella di provare a cominciare a riconvertire alcune di quelle ceramiche che stanno chiudendo?
Sul come farlo e su cosa produrre io non ho la presunzione di avere la risposta, ed è qui che devono scendere in campo le forze che prima ho citato con idee, risorse, formazione per i lavoratori...
Prandi Pierpaolo

Meno parole più fatti!

In un momento di crisi così eccezionale la comprensione e la solidarietà, seppur importanti, non bastano.
Questo ha spinto il circolo PRC di Castellarano ad intraprendere una serie di iniziative concrete.
La prima di queste sarà la distribuzione di tessere che permetteranno, ai lavoratori cassaintegrati del distretto ceramico, di avere uno sconto sulle forniture di carburante presso pompe di servizio convenzionate.
Insomma, un piccolo aiuto ma concreto per aiutare quelle famiglie che rischiano di pagare in maniera eccessiva questa crisi.
Questa è la prima di una serie di iniziative che il circolo PRC di Castellarano ha deciso di mettere in atto nel tentativo di rendere meno traumatico questo momento difficile del distretto ceramico.
Massimo Villano
Segretario del circolo PRC di Castellarano
Alessandro Antonini – Pierpaolo Prandi
Direttivo del circolo PRC di Castellarano

lunedì 19 ottobre 2009

UN ACCORDO SEPARATO ILLEGITTIMO E DANNOSO PER LE LAVORATRICI

Con la firma dell’accordo separato tra FIM-CISL UILM-UIL e FEDERMECCANICA
siamo di fronte a un vero e proprio colpo di stato sindacale dove due
organizzazioni minoritarie senza alcun mandato democratico da parte delle
lavoratrici/ori hanno da prima disdettato il contratto in vigore sino al 31
dicembre 2011,che era stato votato e approvato dai lavoratori, poi hanno
firmato un accordo senza che i lavoratori possano esprimersi sullo stesso
attraverso lo strumento del referendum come la categoria peraltro a sempre
fatto.
Federmeccanica da parte sua aveva dichiarato non ricevibile la piattaforma
della FIOM in quanto non conforme all’accordo del 15 aprile 2009 sulle
regole della contrattazione, non firmato dalla CGIL, espellendo la FIOM dal
tavolo della trattativa.
Occorre tener presente che la piattaforma FIOM era stata come prassi
sottoposta a referendum e approvata con 500mila voti.
Tutto questo e di una gravità inaudita e si iscrive nella deriva autoritaria
che il paese sta vivendo non possiamo permettere che la democrazia sia
negata nei luoghi di lavoro
L’accordo è un danno perchè siamo di fronte al più basso incremento
salariale ottenuto in un contratto nazionale di lavoro 112euro in 3anni al
5° livello (ad esempio un 3° livello operaio di catena di montaggio o di un
call center nel 2010 percepirà 15euro di aumento mensili) inoltre un
lavoratore coinvolto nella cassa integrazione non percepirà alcun euro di
aumento.
Perché recepisce integralmente l’accordo sulle regole non firmato da CGIL
questo significa che sono presenti nel contratto tutti gli aspetti
peggiorativi e limitativi della libertà e dell’autonomia negoziale nei
luoghi di lavoro (dalla derogabilità allo stesso CCNL fino alle sanzioni
verso le RSU)
L’accordo separato apre la strada all’indebolimento del contratto nazionale
che nello stesso tempo diventa strumento per limitare la contrattazione
nelle fabbriche e lo stesso diritto alla contrattazione collettiva.
Federmeccanica FIM e UILM hanno rifiutato di discutere la proposta della
FIOM di bloccare i licenziamenti per 2 anni ,di estendere gli ammortizzatori
sociali a tutte le imprese e per tutte le forme di lavoro, di destinare il
sostegno pubblico al mantenimento degli stabilimenti in Italia richieste da
presentarsi congiuntamente al governo.
Se come scrivono FIM e UILM si sentono cosi forti perché non sottopongono
l’accordo, dopo averlo spiegato nelle assemblee,al voto vincolante dei
lavoratori?

Rifondazione Comunista ritiene che il contratto nazionale di lavoro sia dei
lavoratori sono loro che legittimano i sindacati a trattare e non
organizzazioni che trattano a loro nome senza alcun mandato.Se non sono le
lavoratrici/ori a legittimarti sono di fatto i padroni.

Rifondazione Comunista appoggia con i propri iscritti e militanti le
iniziative che la categoria metterà in atto per rendere inapplicabile questo
accordo.

Inoltre si batte per l’affermazione, tra i lavoratori, di un sindacato che
ponga come base fondante della sua azione 3 punti LA DEMOCRAZIA nel rapporto
con i lavoratori e al suo interno L’INDIPENDENZA dai padroni,dai governi e
dai partiti LA CONTRATTAZIONE per migliorare le condizioni salariali ,di
lavoro e di vita delle lavoratrici/ori.

NO ALL?ACCORDO SEPARATO!

STRUMENTO DEI PADRONI FIRMATO DA SINDACATI COMPLICI PER FAR PAGARE LACRISI
ALLE LAVORATRICI EAI LAVORATORI.



19/10/09
Rifondazione Comunista

giovedì 15 ottobre 2009

Crisi Marazzi Group

Rifondazione Comunista ha aderito e ha partecipato allo sciopero di questa mattina dei lavoratori del gruppo Marazzi, avvenuto a Modena, Sassuolo, Fiorano e a Scandiano.
E' incredibile e indecente: il gruppo Marazzi, leader mondiale nel campo delle piastrelle con 6000 dipendenti - di cui 2000 circa in Italia - e con un fatturato 2008 pari a 976,8 milioni di euro - ha annunciato in questi giorni la chiusura degli stabilimenti Ragno di Iano e di Sassuolo, degli uffici di Modena e il licenziamento di 360 lavoratori.
Poichè il fatturato sarebbe calato del 25%, Marazzi vuole delocalizzare per abbattere il costo del lavoro, e i due stabilimenti emiliani, e le persone che vi lavorano, non servono più.
E' necessario che la mobilitazione dei lavoratori prosegua, ed è fondamentale che i sindacati supportino e appoggino la lotta e il conflitto.
E' necessario che le istituzioni intervengano per fermare quello che sarebbe un colpo gravissimo all'economia e alla società emiliana-romagnola.
Ancora una volta si vuol far pagare esclusivamente ai lavoratori il prezzo della crisi: è ora di finirla.

Nando Mainardi - segretario Prc Emilia-Romagna

Stefano Lugli - segretario Prc Federazione Modena

Mirco Tincani - segretario Prc Federazione Reggio Emilia

lunedì 12 ottobre 2009

Villa Minozzo tra i comuni più indebitati...

Mutui, prestiti, obbligazioni: i debiti delle amministrazioni locali superano i 500 milioni. Castellarano maglia nera fra i Comuni. E l'Amministrazione provinciale è la più indebitata dell'Emilia-Romagna.
Gli enti locali reggiani hanno più di mezzo miliardo di euro di debiti. Non stiamo parlando dell'indebitamento complessivo, che è molto superiore, ma dei debiti contratti dai 45 Comuni e dall'Amministrazione provinciale per finanziare gli investimenti attraverso l'accensione di mutui e prestiti, il ricorso al credito e l'emissione di obbligazioni. Alla fine dell'anno scorso, il Comune capoluogo aveva 154,2 milioni di debito residuo e gli altri 44 Comuni della provincia 208,3. A questi bisogna aggiungere i 140,5 milioni di debiti dell'Amministrazione provinciale.
Sono tanti 503 milioni di euro di debiti? Sicuramente non sono pochi. E costano cari. Nel 2008 gli enti locali reggiani hanno pagato complessivamente 24 milioni di euro di interessi passivi e oneri finanziari. La Provincia di Reggio è la più indebitata fra le amministrazioni provinciali della regione: i 140 milioni di debiti residui rappresentano quasi il doppio delle entrate correnti (76 milioni). Il Comune di Reggio sta un po' meglio: ha 154 milioni di debiti e 131 di entrate correnti. Ma tra i Comuni capoluogo di provincia soltanto Ferrara e Forlì sono messi peggio.
Fra i Comuni della provincia, i più indebitati in rapporto alle entrate correnti sono nell'ordine quelli di Castellarano, Toano e Villa Minozzo. Devono rimborsare debiti pari al doppio delle entrate e anche più. Castellarano, addirittura, ha più debiti di Correggio, Guastalla e Casalgrande messi assieme. I Comuni meno indebitati, invece, sono Rolo, Collagna e Poviglio. A Rolo, maglia rosa di questa classifica, i debiti si fermano a poco più di 200 mila euro: meno del 10 per cento delle entrate.

martedì 6 ottobre 2009

Pubblica assemblea a Castellarano


Sabato 10 ottobre alle ore 15,00,presso il cinema Belvedere di Castellarano, si terrà un interessante iniziativa. Una pubblica assemblea sui temi lavoro e precarietà. Organizzata dal circolo PRC di Castellarano in collaborazione con gli altri circoli del distretto ceramico, interverranno il segretario di zona della Filcem-Cgil Luca Chiesi, il segretario regionale PRC Nando Mainardi, il consigliere regionale PD Gianluca Rivi, oltre a Alberto Ferrigno e Matteo Gaddi.Saranno presenti anche diversi delegati RSU della zona ceramica. Il PRC di Villa Minozzo oltre a essere presente collaborerà nella promozione dell'evento.

sabato 19 settembre 2009

Festa provinciale di Liberazione e Rinascita per l'unità della sinistra




Nelle giornate dal 24 al 27 settembre si terrà presso il Parco Tegge di Felina (Castelnovo ne' Monti),la festa provinciale di Liberazione e Rinascita per l'unità della sinistra. Rifondazione comunista e comunisti italiani insieme nella federazione alternativa, comunista,anticapitalista verso l'unità della sinistra!


Quattro giorni si dibattiti, cultura, musica e cucina tradizionale, partecipate numerosi.

Il programma :

Giovedì 24 settembre ‘09 ore 21,00-Il Lavoro nella crisi del capitalismo neoliberista presenta:Annibale Viappiani Commissione lavoro PRC REManuela Palermi Segreteria Nazionale PdCIMaurizio Landini Segreteria Nazionale FIOMMatteo Gaddi Respons. area nord PRC SEItalo Quartu RDB CUB Regione E.R.Interverranno:Riccardo De Siervo delegato RSU Impronta GranitiIvo Zamboni delegato RSU Reggiane-Ristorante (apertura ore 19,00),spazio Bar con intrattenimento musicale di:DJ Dempir,in caso di pioggia le iniziativesi terranno all’interno della struttura

Venerdì 25 settembre ‘09 ore 19,00-Conferenza spettacolo Un due tre stella per chi suona la campanella ore 20,30 Clandestino Day proiezione del film Come un uomo sulla terra seguirà un breve dibattito con Città migrante, Chokri Abdel Kabir immigrazione CIGL RE ore 21,00 Tavola rotonda Scuola pubblica, laica e gratuita: uniti per difenderla, insieme per costruirla parteciperanno:Pierluigi Bergonzi Resp. Nazionale Scuola PdCI,Cleonice Pignedoli Docente scuole sup. Montagna,Enrico Guerrieri CSU Studenti Universitari, Andrea Pintus Ricercatore precario, Mario Bagni Sindacalista CGILScuola, dalle 22.00 notte Rossa Yiriba percussioni e danze africane Moka republik musica coverhttp://www.myspace.com/mokarepublikDJ Denis dj -Ristorante (serata pesce - apertura ore 19,00),spazio Bar con intrattenimento musicale di:Marco e Enrico

Sabato 26 settembre ‘09ore 18,00 presentazione del libro Andata e Ritorno di Loris Tonino Paroli ore 21,00 Beni comuni, acqua, aria, energia e rifiuti: perchéil capitale vuole l’acqua, distruggere l’ambiente,avvelenare l’aria e sommergercidi rifiuti? NUCLEARE!!! Basta!!!parteciperanno:Sergio Violetta Segreteria provinciale PdCI,Alberto Ferrigno Consigliere provinciale PRC ,Maria Campese Responsabile nazionale Ambiente PRC ,Emiliano Codeluppi Comitato provinciale “Acqua bene comune”,Bizzarri Luigi Cons. Com. Castelnovo nè M. Lista Civica.Sono invitati i sindaci e la Presidente della Provincia di Reggio Emilia, la Presidente della Comunità Montana. Ristorante (tradizionale - apertura ore 19,00) spazio Bar con intrattenimento musicale di:Rocco la Guardia,Ballo liscio del Parco Tegge con:Roberto Scaglioni Beni comuni in caso di pioggia le iniziative si terranno all’interno della struttura.

Domenica 27 settembre ‘09ore 10,00-1a Assemblea pubblica provinciale La federazione della Sinistra alternativa comunista anticapitalista verso l’unità della Sinistra,l’assemblea si protrarrà fino alle ore 17,00 con interruzione per la pausa pranzo.Parteciperanno:Nando Mainardi Segretario regionale PRC, Roberto Soffritti Ufficio politico nazionale PdCI,Mirco Mosè Tincani Segretario provinciale PRC, Donato Vena Segretario provinciale PdCI,GianPaolo Patta Ass. 23 Marzo “Lavoro e solidarietà”Socialismo 2000,sono invitati:Sinistra e Verdi, Partito Comunista dei Lavoratori, R60,Uniti a Sinistra, Associazione Socrate, Centro Sociale AQ16-Ore 12,00Pranzo Antifascista.Ore 18.00Antifascismo, migranti, sicurezzale maronate di maroniore 20,30presentazione del libro di Antonella Telani .La storia di un’amicizia, per non dimenticareore 21,00 proiezione del film:Ombre Nere sul terzo millennio.Ristorante (tradizionale - apertura ore 19,00)spazio Bar con intrattenimento musicale di:Rocco la Guardia. Claudio Grassi Segreteria nazionale PRC, Bianca Bracci Torsi Resp. nazionale antifascismo PRC ,Alessandro Fontanesi Comitato Politico Federale PdCI, Renzo Braglia Resp. ANPI Felina, Castelnovo Nè Monti,Simone Ruini Portavoce com. “NO pacchetto Sicurezza”,Mahmovid Aghar Ufficio immigrazione CGIL,in caso di pioggia le iniziativesi terranno all’interno della struttura

venerdì 18 settembre 2009

Volantino dei lavoratori TAT ceramiche

Di seguito riportiamo il testo del volantino distribuito pochi giorni fa dai lavoratori della TAT ceramiche di Roteglia ai quali rinnoviamo la nostra solidarietà:

“L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”
I dipendenti TAT ceramiche (ex Nordica) vogliono solo lavorare!
Alla fine di giugno i titolari della TAT ceramiche Sangermano ,Zanichelli e Ruini informano la RSU aziendale della loro intenzione di fare un breve periodo di cassa integrazione ordinaria (cigo), con una probabile riapertura degli impianti intorno al 14 settembre, quindi con un mese di anticipo rispetto alla scadenza della cigo stessa. La TAT entra quindi in cassa integrazione il 5 di luglio anche se gran parte dei lavoratori prosegue l'attività fino all' undici per esigenze produttive, entrando in cigo di fatto il 13 luglio, con la convinzione di tornare al lavoro a metà settembre. I piani dei titolari invece erano ben altri, infatti il consiglio d'amministrazione TAT pochi giorni dopo decide di mettere in liquidazione l'azienda e di affittare a terzi , per la precisione alla Casabella srl, il ramo d'azienda commerciale,infine il 17 luglio presentano una richiesta di concordato preventivo presso il tribunale di Reggio Emilia, tutto questo senza informare ne la RSU, ne le forze sindacali, ne tanto meno le amministrazioni locali che avrebbero potuto provare a trovare soluzioni meno dolorose dal punto di vista occupazionale. La RSU aziendale infatti apprende da terzi quale fosse la situazione aziendale il 21 luglio a fatti già avvenuti, e subito si mobilita per creare un presidio davanti all'azienda bloccando il transito dei camion che già venivano a caricare materiale a nome Casabella. Il presidio che si è protratto per settimane con un notevole riscontro mediatico ha portato all'apertura di un tavolo istituzionale in provincia che ha permesso di avviare una nuova procedura di cassa integrazione adeguata alla situazione in atto. Parte quindi il 5 agosto una cassa integrazione straordinaria (cigs) per 12 mesi. Da li in poi però di fatto non accade più nulla se non l'avvenuta retribuzione della mensilità di luglio. In realtà quello che sta più a cuore dei 115 dipendenti TAT ceramiche, ad oggi di fatto senza lavoro, è la prosecuzione dell'attività produttiva, ma nonostante siano passati due mesi dal “fattaccio” non c'è stato nessun passo avanti al riguardo.
Invitiamo quindi tutte le forze in campo a partire dall'attuale proprietario del sito produttivo il Com. Frappi, a fare il massimo sforzo per dare una prospettiva ai lavoratori TAT.
I soli ammortizzatori sociali seppur importanti non bastano, devono essere solo una soluzione momentanea in attesa di una ripresa produttiva, perché 750 euro di cigs bastano malapena a pagare affitto e poco altro. I lavoratori TAT vogliono solo lavorare!
Ad oggi 115 persone hanno perso il loro posto di lavoro e non hanno prospettive per il futuro!
La RSU aziendale
TAT ceramiche

martedì 8 settembre 2009

FERRERO: MEDITARE SUL CASO REPORT

(Adnkronos) - ''Rifondazione Comunista conferma la propria adesione alla manifestazione per la difesa della libertà d'informazione del 19 settembre indetta dalla Fnsi e dalle diverse associazioni di categoria, oltre che dall'associazione Articolo 21''.Lo annuncia il segretario nazionale del Prc-Se, Paolo Ferrero, sottolineando che ''in un momento così buio per la nostra democrazia é nostro dovere scendere in piazza''.''Gli attacchi alla libertà d'informazione continuano - aggiunge Ferrero - come dimostra il caso Report, cui la Rai ha tolto ogni protezione legale, il che vuol dire impedire di fatto alla coraggiosa trasmissione diretta da Milena Gabanelli di poter continuare a fare il proprio serio e onesto lavoro, quello di un'informazione che non ha peli sulla lingua né falsi conformismi per nessuno. Berlusconi - prosegue - calpesta tutte le regole democratiche proponendosi come un dittatore di ritorno, minacciando editori, giornalisti e oppositori. Ha riesumato le veline di ben altra memoria e sta cercando di asservire il servizio pubblico radiotelevisivo italiano al governo''.''La libertà d'espressione, sancita dall'articolo 21 della nostra Costituzione - conclude Ferrero - è seriamente minacciata e lo dimostrano gli avvenimenti degli ultimi mesi, campanelli d'allarme anche all'estero. Rifondazione, che ha sempre sposato la battaglia per la difesa della libertà di stampa fuori e dentro il Parlamento, il 19 si mobiliterà con tutte le sue forze e strutture, rivendicando la libertà di informare e di essere informati''.

sabato 22 agosto 2009

INNSE - Un esempio da seguire. I compiti di Rifondazione


I lavoratori dell’Innse hanno vinto. Se lo sono meritato, con mesi e mesi di lotta e, da ultimo, con una settimana di protesta sul carroponte. L’azienda non verrà frantumata e smantellata, i lavoratori non verranno ricollocati da qualche altra parte ma, al contrario, riprenderà la produzione – e quindi l’occupazione – con un nuovo padrone.
Questa lotta deve diventare un esempio per i lavoratori in lotta di tante aziende in crisi, perché dimostra che attraverso la lotta è possibile vincere, è possibile cambiare le decisioni dei padroni e del governo. Nell’autunno la parola d’ordine del fare come la Innse (ma anche come la Indesit e la Fincantieri) deve diventare un punto centrale della mobilitazione e della comunicazione sociale. Fare come l’Innse vuol dire innanzitutto costruire un’unità e una solidarietà molto forti tra i lavoratori. Senza l’unità dei lavoratori nulla sarebbe stato possibile. Unità tra i lavoratori vuole anche dire capacità di esprimere una propria soggettività autonoma, anche nei confronti delle proprie organizzazioni.
In secondo luogo vuol dire chiarezza nei confronti degli obiettivi. La duttilità nell’utilizzare ogni margine di trattativa possibile non è mai diventata confusione sugli obiettivi da perseguire. Tutti i livelli di governo coinvolti nelle trattative e nelle discussioni delle settimane scorse erano orientati a garantire una ricollocazione dei lavoratori, ma non a riaprire l’azienda. Solo la netta determinazione dei lavoratori ha impedito che si spostasse completamente il senso della trattativa.
In terzo luogo, vuol dire avere la capacità di scegliere forme di lotta molto dure, non come elemento di disperazione, ma come razionale modalità di contrattazione e di costruzione di un immaginario capace di comunicare sui mass media. La lotta dell’Innse ha saputo sia modificare l’orizzonte contrattuale, che costruire un universo simbolico. La Innse è diventata la prima notizia di vari telegiornali e questo ha fatto uscire pazzo Berlusconi, che sulla rimozione della realtà dell’immaginario ha costruito il suo progetto politico.
In quarto luogo, vuol dire avere la capacità di inserirsi nelle contraddizioni che si generano nel campo avverso, ma a partire da un proprio autonomo punto di vista. Nella vicenda Innse è del tutto evidente che si è giocata anche una partita politica tra la lega Nord (che aveva sponsorizzato lo speculatore Genta) e una parte del centro destra che ha prima subito l’iniziativa della lega e poi – grazie all’azione operaia – ha spinto per altre soluzioni. La vicenda dell’Innse ci parla di grandi contraddizioni in seno alle classi dirigenti, contraddizioni che possono esplodere se fatte maturare dal conflitto sociale.
Nella vicenda dei lavoratori dell’Innse vi sono quindi numerosi elementi di interesse, a partire dalla compattezza e dalla determinazione degli operai, per arrivare alla capacità di costruire attorno alla loro lotta una “coalizione” che partiva dalla Fiom e arrivava a Rifondazione, al popolo del presidio in questi giorni. Proprio su questo voglio spendere alcune parole. Rifondazione è stata presente nella lotta della Innse sin da quando il nostro ex assessore provinciale si adoperava per trovare una soluzione industriale. Siamo stati presenti in questi mesi e in queste settimane, sia con la partecipazione di molti compagni e compagne al Presidio, sia raccogliendo soldi per la cassa di resistenza, sia agendo nei confronti di tutte le istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, con il giornale Liberazione che ha fatto un ottimo lavoro. Per svolgere un ruolo in autunno, dovremmo essere capaci di fare quanto fatto alla Innse – e, se possibile, un po’ meglio – in tutte le aziende in crisi. Alla Innse la lotta c’era già. In molti casi occorre proporla e adoperarsi per costruirla. Se non volgiamo che il “fare come la Innse” sia un puro fatto di propaganda agostano occorre quindi mettere mano al funzionamento del partito, territorio per territorio e dimostrare sul serio la nostra utilità sociale. So bene che la lotta non è sufficiente, ma senza di quella non si va da nessuna parte.

(da Liberazione del 13 agosto 2009)

Tanto la crisi è finita.....

OLTRE CENTO LAVORATORI IN DIFFICOLTA'
La ceramica Tat rischia di chiudere i battenti
CASTELLARANO. Dopo lo sciopero di martedì notte dei dipendenti della Italgraniti, ieri è arrivato il momento di protestare anche per gli operai della Tat Ceramiche di Roteglia.

«L’azienda ha infatti aperto gli atti per la sua stessa messa in liquidazione alla fine della scorsa settimana senza avvertire nessuno: né le organizzazioni sindacali né i suoi 115 lavoratori, i quali si sono ritrovati improvvisamente, da un giorno all’altro, oggetto di una richiesta di cassa integrazione effettuata dall’i mpresa medesima» riferisce Luca Chiesi della Filcem Cgil, il quale ritiene «il comportamento della dirigenza veramente scorretto, anzi, si potrebbe arrivare a definirlo addirittura vergognoso, perché non è questo il modo di trattare, ignorandoli completamente, i propri lavoratori».
La Filcem Cgil ha quindi proclamato, per ieri e oggi, due giornate di mobilitazione con presidio davanti ai cancelli dell’azienda, un picchetto, «per rivendicare - riporta la nota sindacale - l’a pertura di una trattativa che veda coinvolte anche le istituzioni locali, per ricercare tutte le soluzioni per la tutela dei posti di lavoro, del sito produttivo e del reddito dei 115 dipendenti». «Vogliamo dare il prima possibile avvio a trattative multilaterali - conferma Chiesi - invitando tutti i soggetti interessati a prendervi parte; quello che comunque più ci preme, naturalmente, è garantire i dipendenti della Tat Ceramiche con accordi che siano i più trasparenti possibili».
Accordi auspicati anche dal consigliere regionale del Pd, Gian Luca Rivi, che reputa «opportuno che Regione e Provincia si attivino immediatamente per avviare un tavolo in grado da un lato di verificare l’esistenza di possibili soggetti interessati a rilevare l’attività, dall’altro di garantire gli ammortizzatori sociali per i lavoratori che altrimenti resteranno a casa senza lavoro e senza salario in un momento di crisi così pesante e generalizzata del mercato».
«E’ sbalorditivo - continua Rivi - che una decisione del genere giunga senza un livello adeguato di coinvolgimento della realtà politica e sociale locale. Ci saremmo aspettati che prima di liquidare un’attività così importante e con un peso territorialmente così rilevante venisse avviato un iter ben diverso, in grado di verificare se esistano misure alternative in grado di salvaguardare i livelli occupazionali».
A conclusione del suo intervento, Rivi si domanda inoltre «se la proprietà, che ha chiesto il concordato, negli ultimi mesi abbia compiuto tutti i passi necessari per evitare questo epilogo» sperando «che gli organi competenti possano svolgere le opportune verifiche sulla corretteza della gestione dell’azienda».
Tratto da http://pierprandi.blogspot.com/

giovedì 16 luglio 2009

Villa Minozzo: Ultimi in provincia nella differenziata

LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA
(SITUAZIONE AL 31/12/2008 SUDDIVISA PER COMUNE)


MEDIA IN PROVINCIA 51,7%

Percentuali per comune :
ALBINEA 59,8% -BAGNOLO IN PIANO 48,3% -BAISO 28,8%
-BIBBIANO 53,0% -BORETTO 51,7% -BRESCELLO 51,1%
-BUSANA 34,5%
-CADELBOSCO DI SOPRA 50,6% -CAMPAGNOLA EMILIA 57,6%
-CAMPEGINE 52,6%
-CANOSSA 49,4% -CARPINETI 38,1%
-CASALGRANDE 52,7% -CASINA 32,5% -CASTELLARANO 48,2%
-CASTELNOVO DI SOTTO 53,0%
-CASTELNOVO NE' MONTI 35,5% -CAVRIAGO 67,3%
-COLLAGNA 32,2% -CORREGGIO 59,0% -FABBRICO 56,7%
-GATTATICO 64,0% -GUALTIERI 56,0% -GUASTALLA 53,1%
-LIGONCHIO 34,0%
-LUZZARA 55,8% -MONTECCHIO EMILIA 53,6%
-NOVELLARA 48,6%
-POVIGLIO 51,9% -QUATTRO CASTELLA 51,6%
-RAMISETO 27,8% -REGGIO EMILIA 48,8% -REGGIOLO 53,9%
-RIO SALICETO 49,1% -ROLO 53,8% -RUBIERA 60,1%
-SAN MARTINO IN RIO 43,2%
-SAN POLO D'ENZA 56,4% -SANT'ILARIO D'ENZA 58,8%
-SCANDIANO 57,0%
-TOANO 32,2% -VETTO 34,4%
-VEZZANO s/CROSTOLO 49,9%
-VIANO 38,7% -VILLA MINOZZO 25,0%
A Villa Minozzo ultimi come sempre! Il peggior comune in tutta la provincia e di tutto crinale!

mercoledì 8 luglio 2009

Mentre a Villa Minozzo si parla di inceneritore L'ENIA costruisce un impianto idroelettrico sul Secchia in comune di Baiso

Fonte : Redacon
Potrà servire 6.000 abitanti permettendo un risparmio di 2000 ton/anno di petrolio e di 7120 ton/anno di CO2

L’impianto idroelettrico Enìa di Fornace di Baiso, i cui lavori inizieranno nei prossimi giorni, costituisce il primo importante tassello di un progetto che vedrà crescere nel territorio reggiano centri di produzione di energia verde pienamente integrati nell’ambiente che li circonda. Un’idea di energia alternativa che coniuga la produzione non solo al rispetto del territorio, portando ove possibile migliorie a situazioni esistenti, ma anche alla sua valorizzazione, considerando gli impianti come luoghi visitabili e testimonianze concrete di scelte ecocompatibili. Da qui la forte collaborazione tra Enìa e l’Amministrazione Comunale di Baiso che si troverà ad ospitare un impianto decisamente innovativo ed in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 6.000 abitanti con un risparmio di emissioni di Co2 di 7.120 t/anno e di 2000 Tonnellate Equivalenti Petrolio/anno.

L’impianto

L’impianto previsto è sul fiume Secchia in località Fornace (300 m slm) nel Comune di Baiso e sfrutta il dislivello creato da tre importanti traverse esistenti.
Sulla sponda sinistra del Secchia (a circa 960 metri a monte del ponte per Cerredolo), in corrispondenza della prima traversa di monte, sarà realizzata un’opera di presa e sghiaiatura costituita da un vascone interrato e coperto con terreno vegetale e pietra per non alterare l’impatto visivo. La portata verrà intercettata dal fiume con due bocche di presa che rispettano le preesistenze strutturali e morfologiche. Sarà sempre mantenuto l’”effetto cascata” derivante dal transito dell’acqua. Un sistema automatico, infatti, limiterà i prelievi tra 0,6 mc/sec e 16 mc/sec; quando nel fiume non sarà presente una portata sufficiente le paratoie saranno abbassate. In presenza di portate superiori le paratoie garantiranno l’ingresso di portata all’impianto, che comunque non supererà i 16 mc/s. Il canale di adduzione (42 metri) porterà l’acqua sino alla vasca dissabbiatrice e di carico da cui partirà la condotta forzata (lunga 570 metri) per convogliare le acque raccolte nella centrale di produzione.
Tutti i manufatti saranno interrati o coperti da terreno naturale, da massi o pietre. La condotta forzata risulterà in parte interrata al di sotto della sede stradale esistente che sarà arricchita da un percorso ciclopedonale. La centrale di produzione, da realizzarsi in corrispondenza della traversa di valle, sarà anch’essa completamente interrata utilizzando materiale proveniente dai lavori di scavo, in modo da minimizzare i movimenti terra e riutilizzare in loco il materiale. L’edificio coprirà un’area di 26 metri di lunghezza per 14 di larghezza e ospiterà 2 gruppi turbina. Dalla centrale di produzione partirà un canale interrato di restituzione delle acque al fiume.

L’elettrodotto

L’energia prodotta sarà convogliata alla cabina primaria di Farneta (Montefiorino-Modena). Per contenere gli impatti ambientali la linea elettrica in media tensione sarà in parte interrata e avrà un percorso prossimo a quello della linea elettrica in alta tensione esistente.

Opere di protezione idraulica e di salvaguardia della fauna ittica

Per tutelare la fauna ittica l’impianto sarà dotato di due scale di risalita, di cui una sperimentale la cui funzionalità sarà monitorata con la collaborazione dell’Università di Bologna e della Provincia di Reggio Emilia. Parallelamente sarà realizzato un argine di difesa spondale a protezione e salvaguardia del fiume stesso. Un impianto da vivere e da conoscere per i cittadini di Baiso e non solo (pista ciclopedonale, zona pic nic, la zona bird watching, il laboratorio delle energie rinnovabili). Una pista ciclopedonale congiungerà l’inizio di via Fornace (in località Ponte Secchia) e l’opera di captazione, sviluppandosi paralellamente al fiume Secchia.
In corrispondenza della briglia intermedia sarà realizzato un piccolo parcheggio con apposite rastrelliere da cui partirà un percorso “verde” solo pedonale che collegherà la zona parcheggio auto e biciclette con un’area bimbi e una zona pic nic dotate di tavoli, panchine, cestini e giochi per i più piccoli. Il percorso naturalistico continuerà verso la zona del dissabbiatore dove sarà realizzato un laboratorio sulle fonti rinnovabili da destinare a centro visita dove, grazie a pannelli esplicativi, sarà possibile conoscere il funzionamento di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, idroelettrico, fotovoltaico e vedere le applicazioni domestiche delle rinnovabili. Il laboratorio utilizzerà energia solare prodotta da un pannello fotovoltaico posto sulla copertura. Un pannello display permetterà poi di conoscere in diretta il funzionamento dell’impianto (la portata derivata, il rilascio, l’energia prodotta e le emissioni evitate di anidride carbonica).
L’obiettivo, condiviso da Enìa e dall’Amministrazione Comunale di Baiso, è quello di dotare il comune di un centro, aperto a scolaresche ed ai cittadini, in cui sarà possibile approfondire le tematiche legate alle fonti rinnovabili nell’ambito di un impianto “trasparente” che permette di conoscere e “toccare con mano” la positività dei risultati prodotti. Chiude il percorso un punto per il birdwatching con apposite feritoie.

Dati dell’impianto

Portata massima derivabile: 16 mc/s
Deflusso Minimo Vitale: 1 mc/s
Potenza installata: 2145 kW
Produzione attesa: 8.900.000 kW/anno
Mancate emissioni di CO2 : 7.120 t/anno
TEP risparmiate: 2000 t/anno
Costo del progetto: 6.325.000 euro

L’impianto è stato progettato da AISE Engineering degli Ingg. Ivan Casoli e Ada Francesconi.
L’inizio dei lavori, che saranno eseguiti da imprese locali, è previsto nel mese di luglio per una durata stimata in un anno circa.

mercoledì 1 luglio 2009

Ferrero su Viareggio : I vertici FS si dimettano.


"Chiediamo le dimissioni del presidente e dell'ad di Fs e, contestualmente, che l'azienda reintegri immediatamente nel suo posto di lavoro il macchinista Dante de Angelis, licenziato dalle Ferrovie dello Stato qualche mese fa proprio perche' aveva osato mettere in evidenza e denunciare pubblicamente e con coraggio le mancanze e i difetti della sicurezza nelle Ferrovie dello Stato italiane".Lo dice Paolo ferrero, segretario di Rifondazione Comunista.

Rifondazione da' inoltre il suo pieno appoggio per la riuscita dello sciopero indetto dal sindacalismo di base per il 7 luglio nel comparto Ferrovie e trasporti "perche' e' del tutto evidente la piena responsabilita' dell'azienda Fs e del governo nel tragico incidente di Viareggio: i controlli, la messa in sicurezza e la manutenzione spettavano infatti a loro".

sabato 27 giugno 2009

A Villa Minozzo si ritorna a parlare di "termovalorizzatore"


Intanto,caro sindaco,cominciamo a chiamarlo con il suo vero nome: INCENERITORE! Si perchè anche la comunità europea ha diffidato l'Italia ad usare il termine termovalorizzatore per descrivere questo tipo di impianti indipendentemente dal fatto che si brucino biomasse...Poi è giusto informare la cittadinanza che la legge 389/03 individua come biomassa anche i rifiuti (biomassa grigia) che può essere utilizzata come combustibile per questi impianti... Questo vuole dire che qualora il cippato di legno (combustibile individuato per fare andare l'inceneritore)non fosse sufficiente potreste utilizzare CDR che non è altro che un combustibile solido triturato secco ottenuto dal trattamento dei rifiuti solidi urbani, raccolto generalmente in blocchi cilindrici denominati ecoballe..Francamente troviamo che la gente debba sapere questi particolari...
Se poi andiamo a valutare i pro e i contro i conti non tornano....
Pro :
-Incremento del piano forestale per un ricambio del bosco (smaltimento legno abbandonato e scarti provenienti dall'agricoltura, ecc.).
-Possibile teleriscaldamento dei locali pubblici (comune, scuole, palestra, piscina e locali della zona sportiva).
Contro :
-Come già detto prima la legge 389/03 individua come biomassa anche i rifiuti (biomassa grigia) che può essere utilizzata come combustibile per l’impianto.
-Problema stoccaggio delle ceneri, trasporto e smaltimento.
-Diminuzione della potenza elettrica in caso di spillamento vapore per uso teleriscaldamento.
-Possibile incremento dell’inquinamento acustico causato dai ventilatori di raffreddamento del condensatore , refrigerato ad aria.
-La presenza del camino dell’impianto necessiterà di periodiche pulizie tramite soffiatura con aria compressa, ad alta pressione, con conseguente inquinamento/sporcamento delle zone/abitazioni vicine.
-Ultima ma non certo la meno importante emissioni di diossine e nanopolveri non trattenute dagli impianti di filtraggio delle quali non c'è bisogno di sottolineare il loro effetto canceroso.


Per risparmiare qualche euro comunale vogliamo veramente inquinare l'aria del nostro amato comune? Tutto quello che ha da offrire il territorio di Villa Minozzo è natura e aria buona, vogliano distruggere anche quello? Noi di Rifondazione Comunista di Villa Minozzo non lo vogliamo!

Quindi invitiamo l'amministrazione comunale ad un ripensamento, magari orientandosi verso il fotovoltaico o altre fonti di energia rinnovabile, che permetteranno all'amministrazione comunale di risparmiare senza però deturpare il nostro territorio.

venerdì 26 giugno 2009

Ferrero: «Il futuro è nella riunificazione»


Ricompattare le forze della sinistra in un unico polo per rilanciare un'opposizione forte e autonoma. E' il progetto del segretario del Prc per recuperare l'elettorato di sinistra, rifugiatosi nell'antiberlusconismo dell'Idv o nell'astensionismo senza fiducia. Per questo lancia un appello a Vendola: «Parte dei suoi elettori vogliono la sinsitra unita». E attacca Di Pietro: «Successo dovuto alla visibilità mediatica, ma i nodi verranno presto al pettine».Mettere fine allo spezzettamento, ricomporre l'unità delle sinistre in un polo condiviso e rilanciare un progetto di opposizione. Le idee del segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero per il futuro della sinistra sembrano chiare e semplici a farsi. Ma prima c'è da mettere a posto un paio di cose, ai vertici di partito come - soprattutto - alla base. Lo «spezzettamento» tra Prc-Pdci-Socialismo 2000 e Sinistra e Libertà «non ha pagato alle Europee» e la necessità, a un anno dal discusso congresso di Chianciano, che ha consegnato a Ferrero la segreteria del partito, è il momento di «tornare a fare politica». «Ho sempre detto che c'è stata una scissione di troppo: se Vendola (leader di Sinistra e Libertà, ndr) non avesse scisso Rifondazione avremmo passato il 4% e non staremmo a discutere della disgregazione della sinistra», ribadisce Ferrero. Le acque oggi, sostiene, sembrano essersi calmate: «Penso che siamo mesi un po' meglio, la scissione è finita e possiamo procedere con la riunione delle forze della sinistra alternativa in un polo autonomo dal Pd. E farlo con tutti coloro che sono disponibili». Compreso Vendola: «Certo, l'appello è rivolto anche a Sinistra e Libertà. Non so se sia possibile la riunificazione con Vendola, ma l'istanza è certamente condivisa da parte dei compagni che hanno votato Sl».



Il milione di voti raccolti dal Prc «sono un buon punto di partenza», ma è inevitabile guardare al dato complessivo delle europee: Rifondazione e Sinistra e Libertà insieme hanno accumulato il 6,50%. Elemento che lascia pensare che una parte dell'elettorato voglia ancora affidare il proprio voto a sinistra, il che suffragherebbe l'idea di un "polo delle sinistre". Alla propria base bisogna rispondere delle responsabilità, che non possono riguardare solo Vendola, ma il segretario prc si dice tranquillo: «Non mi assumo responsabilità che non penso di avere. L'unico mio torto è stato far applicare le decisioni democraticamente prese da un congresso: se per evitare le scissioni bisogna eleggere un segretario di minoranza e applicare una linea politica sconfitta al congresso, siamo alla follia. Cos'altro avrei dovuto fare?».



Restando all'elettorato pesa anche l'emorragia di voti, dispersi tra Idv, Lega Nord nel settentrione, quando non nell'astensionismo. Soprattutto Di Pietro sembra averne giovato, dopo aver speso un anno a condurre a sé temi e valori tradizionalmente più di sinistra e, di conseguenza, anche molti consensi. L'arma di Di Pietro, è convinto Ferrero, è stata la visibilità mediatica, perché «qualsiasi cosa faccia o dica è sempre in tv o sui giornali, mentre noi siamo stati bistrattati» e così ha potuto occupare numerosi spazi - come nella vicenda Alitalia o nelle lotte per la legalità -. Così facendo l'Idv è apparsa come «l'unica opposizione visibile, a fronte di un Pd indaffarato nei fatti suoi e non impegnato a fare opposizione seria». A favore dell'ex magistrato ha giocato anche la natura «antiberlusconista di una parte dell'elettorato di sinistra, che ha votato l'antiberlusconiano più visibile». Ma Ferrero è sicuro che il fenomeno Di Pietro si esaurirà presto: «Ho l'impressione che i nodi verranno al pettine quando si discuteranno i contenuti concreti, perché soprattutto sulle questioni sociali ha posizioni moderate o di destra».



Di Pietro o no, resta però lo scollamento alla base, che va ricostruita. Il «vero disastro della sinistra», riconosce Ferrero, è che «il nostro elettorato se ne è andato a casa sia nel non voto sia con il voto al Pd nel 2008». Il milione di voti raccolti dalle sinistre alle europee indica che «il trend è in salita, ma non è sufficiente». La soluzione passa dalla concretizzazione di due obiettivi: «La prima cosa è la ricostruzione dell'opposizione a partire dalla questione sociale attraverso una reimmersione della sinistra nella società. La seconda p il rilancio di una serie di idee forti come la giustizia sociale e i diritti che in questo anno, bloccati dai nostri casini interni, non abbiamo espresso con forza». Elementi necessari e sufficienti per il «rilancio di Rifondazione e la costruzione dell'unità della sinistra di alternativa» e recuperare «la fiducia della nostra gente, oggi indubbiamente a un livello troppo basso».

martedì 23 giugno 2009

FERRERO, GLI ITALIANI HANNO SEPOLTO BIPARTITISMO

"Il referendum e' fallito grazie alla consapevole scelta dell'elettorato italiano, che ha scelto in massa di astenersi. L'ipotesi bipartitica era gia' stata sepolta una prima volta dalle urne 15 giorni fa con il voto alle europee, oggi viene seppellita dall'astensione sul referendum". Lo dice il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, che aggiunge: "Ora pero' si tratta di fare un'altro importante passo in avanti, e cioe' di cambiare la 'legge porcata' con la quale si va a votare alle politiche, uscendo definitivamente dai disastri della Seconda Repubblica, disastri che sono conseguenza anche di quella sciagurata legge elettorale. Come Rifondazione comunista proponiamo un sistema elettorale alla tedesca, e cioe' una legge elettorale proporzionale con sbarramento e con la reintroduzione delle preferenze. Sulla base di questa proposta chiediamo a tutte le altre forze politiche di confrontarsi e discutere".

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